Il passaggio porticato, che collega il centro e l'affollato Stadhouderskade alla zona cittadina dell'Oud Zuid e alla Museumplein, era parte integrante dell'incarico conferito all'architetto P.J.H. Cuypers, cui fu affidato anche il progetto della Centraal Station. Il Rijksmuseum non doveva ospitare solo i tesori d'arte nazionali, ma fungere anche da ingresso all'asse meridionale della città, all'epoca di recente costruzione: un duplice scopo che ha procurato problemi sia a Cuypers sia al progetto di ristrutturazione.
Lo studio d'architettura spagnolo Cruz y Ortiz, vincitore del concorso del 2001 per il nuovo progetto e l'ampliamento dell'edificio, aveva previsto di fare del passaggio l'ingresso principale del museo, con una scalinata monumentale che conducesse al livello sotterraneo. Il passaggio era una "soluzione perennemente insoddisfacente", spiega Antonio Ortiz García dello studio Cruz y Ortiz. "Il passaggio, orientato lungo l'asse nord-sud, taglia l'edificio in due ali, est e ovest, impedendo qualunque continuità dei percorsi espositivi".
![In apertura: Cruz y Ortiz, nuovo progetto e ampliamento del Rijksmuseum di Amsterdam. Vista del nuovo Atrio. Qui sopra: il passaggio del Rijksmuseum. Photo Pedro Pegenaute. Image courtesy of Rijksmuseum In apertura: Cruz y Ortiz, nuovo progetto e ampliamento del Rijksmuseum di Amsterdam. Vista del nuovo Atrio. Qui sopra: il passaggio del Rijksmuseum. Photo Pedro Pegenaute. Image courtesy of Rijksmuseum](/content/dam/domusweb/it/architettura/2013/04/02/ritorno-al-rijksmuseum/big_409106_1680_2_2012-Pedro-Pegenaute-2.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Cruz y Ortiz, nuovo progetto e ampliamento del Rijksmuseum di Amsterdam, Olanda 2012. Photo John Lewis Marshall. Image courtesy of Rijksmuseum Cruz y Ortiz, nuovo progetto e ampliamento del Rijksmuseum di Amsterdam, Olanda 2012. Photo John Lewis Marshall. Image courtesy of Rijksmuseum](/content/dam/domusweb/it/architettura/2013/04/02/ritorno-al-rijksmuseum/big_409106_6070_3_Rijksmuseum-lewis-marshall.jpg.foto.rmedium.jpg)
Gli ariosi atrii – le due corti gemelle del progetto originale di Cuypers – sono rimasti invisibili per quasi un secolo. "La struttura originale era andata perduta a causa degli interventi che si erano susseguiti negli anni", spiega Antonio Cruz Villalón. "Invece di conservare la struttura originale era il caso di recuperarla. Per quanto sia difficile da credere le corti erano scomparse e ospitavano tre o quattro piani supplementari destinati a spazi espostivi".
Aprire le corti facendone gli atrii del nuovo museo "dà luce e orientamento, e permette al museo di avere un atrio d'ingresso di dimensioni importanti", aggiunge Ortiz. "Il virtuosismo del collegare le due corti tramite un piccolo atrio sotto il passaggio è una cosa che – grazie alle tecniche dei nostri giorni – potevamo permetterci. Era un limite al quale Cuypers, ai suoi tempi, dovete adattarsi. Grazie a questo nuovo collegamento si elimina un collo di bottiglia logistico". La creazione di un collegamento tra l'atrio est e quello ovest era il problema più arduo del progetto, in termini strutturali: "Per risolverlo si sono dovute assottigliare le vecchie fondamenta del passaggio. Pensate: si è dovuta sollevare l'intera galleria del passaggio per tagliare le fondamenta preesistenti e mettere in opera dei nuovi pilastri di calcestruzzo", racconta Ortiz, che definisce il procedimento "un intervento a rischio".
Gli atrii, benché ancora separati l'uno dall'altro dal passaggio, offrono ora una nuova esperienza spaziale che malauguratamente al Rijksmuseum, prima della ristrutturazione, mancava. Ad accentuare l'effetto si aggiungono due 'lampadari' a gabbia, pensati dagli architetti come soluzione acustica e per ospitare apparecchi di illuminazione e servizi di sicurezza.
Ora il museo ha quattro ingressi ricavati nelle pareti vetrate laterali del passaggio, conservato nella funzione di attraversamento
![I visitatori non vengono accolti dalla tromba delle scale stretta e tetra della vecchia entrata, ma da due atrii di ampio respiro collegati da una nuova galleria che passa sotto il percorso ciclabile. Photo Pedro Pegenaute. Image courtesy of Rijksmuseum I visitatori non vengono accolti dalla tromba delle scale stretta e tetra della vecchia entrata, ma da due atrii di ampio respiro collegati da una nuova galleria che passa sotto il percorso ciclabile. Photo Pedro Pegenaute. Image courtesy of Rijksmuseum](/content/dam/domusweb/it/architettura/2013/04/02/ritorno-al-rijksmuseum/big_409106_8490_4_2012-Pedro-Pegenaute-6.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Grand Hall, 2012. Photo Jannes Linders. Image courtesy of Rijksmuseum Grand Hall, 2012. Photo Jannes Linders. Image courtesy of Rijksmuseum](/content/dam/domusweb/it/architettura/2013/04/02/ritorno-al-rijksmuseum/big_409106_7205_5_2012-Jannes-Linders-4.jpg.foto.rmedium.jpg)
![](.foto.rmedium.png)