La Skywave House è un oggetto scultoreo magistralmente costruito, che rappresenta qualcosa di più di un monumento autonomo. È un'opera d'architettura vivibile che trae sostentamento dall'ambiente circostante, trasformato tramite l'inquadratura e la sequenza percettiva. Non si colloca nello spazio, lo costruisce. La caratteristica più singolare del progetto è il piano della superficie continua – un involucro galleggiante che crea una forma – che si srotola intorno e attraverso la casa come una pennellata calligrafica. Questa epidermide libera racchiude senza rigidezze l'interno a pianta libera. Nessun pilastro e nessuna parete ostacolano le visuali e il flusso dello spazio di soggiorno, che si dispiega su tre piattaforme galleggianti collegate da un atrio ad altezza intera. I piani digradanti, o mezzanini, forniscono una certa misura di intimità e di differenziazione spaziale. Le poche partizioni esistenti sono alte solo 2,13 metri, poi si dissolvono in pannelli di vetro che vanno a incontrare la superficie continua del soffitto, la quale a sua volta sfuma nelle pareti e nel pavimento. Le vetrate trasparenti e prive di telai, curate nei particolari con precisione minimalista, portano fin dentro la casa l'ambiente circostante. L'architetto spiega che il rivestimento esterno bicolore, di intonaco nei toni del nero e di lastre metalliche verniciate di bianco, si ispira al concetto di Yin e Yang, simbolo di totalità e di equilibrio.
Più da vicino si osserva la Skywave House, più difficile diventa identificare dove l'interno incontra l'esterno. Superficie e volume iniziano a scollarsi reciprocamente. L'involucro aperto e curvilineo di volta in volta contiene ed è contenuto dall'angoloso parallelepipedo di vetro che si innalza e ne attraversa le pieghe. Numerose fenditure nell'involucro fanno entrare la luce naturale e fanno circolare naturalmente l'aria pura. Rinfrescanti brezze marine entrano dalle concavità dei lucernari rivolti a ovest, mentre l'aria calda esce da est, tranne che in caso di pioggia, quando i sensori chiudono automaticamente i lucernari. Collegato da un'enorme porta vetrata scorrevole il soggiorno sta per metà all'esterno, all'aria aperta. La vicina macchia di bambù diventa una specie di recinto. Questo spazio sopraelevato galleggia nel gentile abbraccio di un guscio strutturale monolitico, non dissimile dallo scafo di una barca, che è stato prefabbricato fuori del cantiere. Sotto lo sporto aggettante dal profilo levigato c'è lo studio di agopuntura della moglie di Coscia, insieme con l'ingresso all'abitazione principale.
Difficile identificare dove l'interno incontra l'esterno: superficie e volume si scollano reciprocamente