Con Manifatture Aperte, alla scoperta dei luoghi del fare di Milano

Il tessuto produttivo che si annida nelle periferie delle grandi città, non troppo vicino alla vita frenetica del centro ma neppure così lontano da non essere accessibile a chi ci abita – che può quindi lavorarci – è stato il motore dello sviluppo di Parigi, New York e Barcellona. E anche di Milano. Da queste premesse nasce “Manifatture Aperte”, promossa dal Comune di Milano e giunta alla seconda edizione. A inaugurare l‘evento sarà una serata all’insegna della sperimentazione musicale, giovedì 28 novembre, all’interno dell’hub creativo BASE Milano che quest’anno sarà il quartier generale della manifestazione, con un dibattito curato da Comune di Milano e Nema - Rete Nuove Manifatture – che quest’anno ha curato il programma di attività e incontri.

Poi via libera alla due giorni di visite guidate e laboratori, aperti al pubblico, che consentono di conoscere i percorsi produttivi delle lavorazioni di oltre 100 spazi – erano 70 nell’edizione 2018 – che lavorano in modo innovativo prodotti artigianali e digitali: atelier, laboratori, botteghe, fabbriche, makerlab e scuole di formazione. Tanto per dare un’idea di quello che si potrà andare a scoprire, tra venerdì 29 e sabato 30 novembre, si spazia da un’antica bottega orafa a una moderna sartoria che realizza capi personalizzati, da una storica azienda di argenteria fino a laboratori di fabbricazione digitale, da laboratori di coworking tra architettura e artigianato a una fabbrica di carta da parati: un sapiente e variegato mix di tradizione e innovazione che, sul piano tecnico, abbraccia pinze e bulloni, forni, torni e scalpelli ma anche le più sofisticate strumentazioni quali stampanti 3D, frese cnc, plotter e tagliatrici laser.

“Milano custodisce da sempre attività manifatturiere di grande valore. Oltre alla grande tradizione di alto artigianato che da sempre contraddistingue la città, sono cresciuti in questi anni tanti progetti che hanno riproposto e rilanciato il saper fare della città grazie al design e alle nuove tecnologie. Tutte queste esperienze contribuiscono a consolidare il tessuto economico e sociale della città mettendo in relazione generazioni e sensibilità diverse”, ha commentato Stefano Micelli, presidente dell’Advisory Board Manifattura Milano. L’amministrazione comunale crede molto in questa iniziativa, che vede come un tassello importante per incentivare il ritorno della manifattura leggera in città e, a tendere, rigenerare aree dismesse e creare buona occupazione. Un potenziale ben recepito dai giovani, che hanno costituito la maggioranza dei 5.000 visitatori dell’edizione 2018.   Per visitare, gratuitamente, le fabbriche, gli atelier e tutte le altre realtà aderenti all’iniziativa bisogna iscriversi sul sito www.manifattureaperte.it. Ogni luogo è indicato su una mappa e collegato alle schede esplicative, mentre nove percorsi tematici consentono di organizzare visite per genere: botteghe d’arte, tecnologia 4.0, officine di passioni, manifatture a teatro, fabbriche del design, manifattura nei quartieri, manifattura circolare e sostenibile, donne e manifattura, manifattura a impatto sociale.