Ripopolare antichi borghi abbandonati si può, se si uniscono architettura d’avanguardia, innovazione tecnologica, risorse del territorio (materiali e immateriali) e “attivatori esterni”, i neoartigiani.
E.Colonia
+tstudio presenta un progetto per ridare vita alle bellezze irpine devastate dal terremoto unendo architettura d’avanguardia, innovazione tecnologica, risorse del territorio e neoartigiani.
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- 24 agosto 2015
- Irpinia
Questo il concetto alla base di E.Colonia, ideato dallo studio di architetti e ingegneri +tstudio e finanziato dal GAL CILSI (Centro di Iniziativa Leader per lo Sviluppo dell’Irpinia). Un progetto che presentato nell’ambito dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela in Alta Irpinia, che quest’anno vuole dare risalto a quelle realtà positive che si muovono per valorizzare territorio.
E. Colonia ha preso il via a giugno e punta a ripopolare il borgo di Carbonara abbandonato dopo il terremoto del Vulture del 1930. Al posto di ruderi e rovine – a partire da settembre – sorgeranno vere e proprie “capsule” abitative ad alta efficienza energetica, calate o costruite, a seconda dei casi, nei ruderi da riabitare. In questo modo, oltre a garantire la riconoscibilità e reversibilità dell’intervento di riuso, conservando quindi intatte le architetture esistenti, ne verrà assicurato un migliore comportamento alle azioni sismiche. Carbonara tornerà a vivere grazie allo sviluppo di un distretto formativo/produttivo neo-artigianale, in grado di competere con la scena nazionale ed internazionale. Nascerà una vera e propria “accademia del design”, dove giovani makers impareranno a costruire oggetti seguendo le linee della tradizione e della modernità.
Il design rappresenta in questo caso un’occasione di collegamento tra una società in profonda trasformazione e un mondo che sembra isolato, distante dalle dinamiche culturali ed economiche che definiscono la condizione della contemporaneità. I primi 50 giovani makers che hanno aderito, futuri neo-artigiani, arrivano da varie regioni d’Italia. Una comunità proveniente da ambiti disciplinari differenti (professionisti e studenti, designer e artisti, coltivatori e menti curiose). Durante il workshop e i seminari – a cui sono intervenuti docenti di rilievo internazionale quali Andrea Anastasio, Bianco-Valente e Vittorio Venezia con il direttore Marco Petroni – hanno assorbito e scambiato la cultura materiale locale per tradurla in sistemi di produzione contemporanei.
I prodotti realizzati daranno vita al primo catalogo di design rurale E.Colonia, con l’intento di avviare nel breve periodo una produzione connessa ad un consorzio di artigiani. Alcuni oggetti del prossimo catalogo sono presentati in anteprima allo Sponz Fest.
E.Colonia
un progetto di +tstudio
fino al 30 agosto
Sponz Fest
ideato e diretto da Vinicio Capossela