Prosegue il ciclo di mostre dedicato alle “Icone del Design Italiano”.
Icone del design italiano
La Collezione Permanente della Triennale si arricchisce della selezione di Andrea Branzi, invitato a indicare gli oggetti della storia del design italiano che per lui sono imprescindibili.
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- 15 luglio 2014
- Milano
Triennale Design Museum presenta negli spazi del CreativeSet un nucleo di icone dalla Collezione Permanente del Museo, arricchito dalla selezione di Andrea Branzi, invitato a indicare gli oggetti per lui necessari e imprescindibili della storia del design italiano.
Così Andrea Branzi racconta la sua selezione: “Lampada Falkland di Bruno Munari per Danese: geniale interpretazione dei nuovi tessuti elastici, scanditi da anelli metallici. A mio avviso la più bella lampada del XX secolo (1964). Light-Light: prima sedia per Alias di Alberto Meda in carbonio, leggerissima e resistente, interpretazione geniale delle nuove tecnologie (1986). La seduta Torso di Paolo Deganello per Cassina interpreta in maniera del tutto innovativa la tipologia della chaise-longue (1982). La sedia Box di Enzo Mari con Elio Mari per Anonima Castelli rappresenta il limite estremo (e ironico) della sedia: una sorta di scatola di montaggio in plastica e tubi metallici (1971). La Divisumma 18 di Mario Bellini per Olivetti è la prima calcolatrice elettronica, protetta da una pellicola elastica, simile a un organismo umano (1973). ‘L’arte di colorare l’ufficio: le combinazioni Olivetti Synthesis’ di Ettore Sottsass segna la fine degli scenari grigi e monocromi degli uffici; una rivoluzione epocale (1973)”.
fino al 22 febbraio 2015
Icone del Design Italiano
A cura di Silvana Annicchiarico, Direttore Triennale Design Museum
Progetto di allestimento Antonio Citterio Patricia Viel Interiors
fino al 31 agosto 2014
Selezione di Andrea Branzi
Triennale Design Museum
Viale Alemagna 6, Milano