La mostra si propone come un dialogo tra i due artisti: il più giovane, Ilya Kabakov, interloquisce con il precursore dell’avanguardia russa, El Lissitzky, che con i suoi lavori definì ampiamente il vocabolario formale di un’epoca di svolta, ponendo l’arte al diretto servizio della riforma sociale.
I due artisti rappresentano due generazioni contigue votate al rinnovamento e si fanno interpreti della realizzazione delle visioni comuniste, attraverso la costruzione di un’iconografia eclatante l’uno, attraverso la sua successiva decostruzione l’altro.
Alla Kunsthaus Graz si può ammirare una versione appositamente adattata della mostra che Ilya ed Emila Kabakov avevano curato nel 2013 per il Van Abbemuseum di Eindhoven.
Gli oltre 40 lavori originali di El Lissitzky, risalenti agli anni tra il 1919 e il 1930, e le impressionanti ricostruzioni dei suoi modelli, concepite come opere d’arte nello spazio, le comprensibili forme geometriche si lasciano interpretare come visioni costruttiviste e al contempo politiche.
Di contro, le installazioni e le opere pittoriche di Ilya Kabakov, che sin dalla sua emigrazione negli Stati Uniti (1988) collabora con la moglie Emilia, destano un’immagine di sobrio realismo intrecciato con metafisica concettuale.
Fino all’11 maggio 2014
El Lissitzky – Ilya ed Emilia Kabakov
Utopia e realtà
A cura di Charles Esche, Ilya Kabakov ed Emilia Kabakov
Co-curatori Peter Pakesch, Katrin Bucher Trantow e Willem Jan Renders
Kunsthaus Graz
Space01
Lendkai 1, Graz