Frossard presenta una serie di oggetti compositi caratterizzati da intricati e misteriosi dettagli, con finalità a dir poco indefinibili, in quanto guidati dalla bellezza. "La bellezza è considerato uno dei pilastri nella definizione del progetto, fin dal suo concepimento", dice Frossard. "Anche se i progettisti tendono a conferire maggior valore al concept piuttosto che all'uso, sarebbe difficile trovare un designer che afferma di lavorare sodo per creare qualcosa di brutto o impercettibile."
Per Frossard, nonostante il fatto che la bellezza e la funzione coesistano in ogni progetto di design, "restano due elementi disparati, se non opposti".
"La mia proposta si basa su questa tensione tra funzione e bellezza, tra oggettività definita e soggettività fluttuante", continua Frossard. "Il mio lavoro si propone di definire la funzione nello stesso modo in cui definirei la bellezza. Penso a oggetti come strumenti per catalizzare l'immaginazione. La funzione si apre all'appropriazione e all'interpretazione così come la bellezza ha sempre fatto. Intriganti, ma curiosamente familiari, queste forme provano che un'onnipresente soggettività perdura nella stessa maniera in cui il progettista e l'utente / spettatore si occupano della rappresentazione fisica".
Il lavoro di Mathieu Frossard sarà in mostra fino al 28 ottobre presso la Design Academy di Eindhoven.