Le mostre di fotografia già in programma per questo 2023 raccontano di un mondo che si muove sulla linea della storia, della sperimentazione e dell’indagine sociale.
Parigi si conferma capitale delle esposizioni in grado di lasciare un segno, anche per il modo in cui la Francia lavora sulla reinterpretazione storica, con il Centre Pompidou che dedica una grande retrospettiva al fotografo lituano Moï Ver e il Jeu de Paume che, dopo il successo dello scorso anno, ritorna con Frank Horvat, tra i maggiori sperimentatori del ‘900, con una mostra dedicata ai suoi reportage dall’Oriente.
Il MoMA di New York ha in programma il New Photography 2023, evento durante il quale ogni anno viene esposto il lavoro di sette artisti selezionati dal dipartimento di fotografia del museo.
Le mostre di fotografia da non perdere nel 2023
Un anno di fotografia tra storia e sperimentazione, da Frank Horvat a Parigi a Lee Jeffries a Milano. Al Pompidou gli inediti di Moï Ver, a New York riprende la New Photography del MoMA.
Dal 27 gennaio al 16 aprile 2023
Dal 9 febbraio al 16 luglio 2023
Dal 17 marzo al 15 luglio 2023
Dal 4 marzo al 2 luglio 2023
Da fine marzo al 25 giugno 2023
Dal 13 giugno al 17 settembre 2023
Dal 12 Aprile al 28 Agosto 2023
Dal 28 maggio al 16 settembre 2023
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- Enrico Ratto
- 20 gennaio 2023
In Italia è in programa l’importante mostra di Lee Jeffries al Museo Diocesano di Milano, mentre il prossimo marzo a Palazzo Ducale di Genova arriverà una retrospettiva dedicata al bianco e nero di Man Ray.
A Venezia Inge Morath, mentre a Torino saranno esposte le opere della fotografa statunitense Ruth Orkin (Musei Reali) e Gallerie d’Italia ospiterà l’opera di JR Artist, tra i fotografi che negli ultimi quindici anni più hanno lavorato sulle contraddizioni della nostra società.
Da segnalare, tra i Festival, Maria Vittoria Backhaus, la cui opera va ben oltre il mondo della moda, alla Biennale di Fotografia di Casale Monferrato da fine marzo.
Lee Jeffries è il fotografo che ha dato voce ai poveri e agli emarginati. Autodidatta, inizia a fotografare durante la maratona di Londra del 2008, quando per caso incontra una ragazza senzatetto seduta all’ingresso di un negozio londinese. Da quel momento il mondo degli homeless diventa il centro della sua ricerca. La mostra milanese è curata da Barbara Silbe e Nadia Righi: cinquanta immagini - in bianco e nero e a colori - che catturano i volti di una umanità fotografata tra le strade delle metropoli europee e americane.
Gallerie d’Italia Torino, lo spazio inaugurato da Intesa San Paolo nel maggio 2022 e dedicato alla ricerca fotografica, ospita dal 9 febbraio una grande retrospettiva di JR a cura di Arturo Galansino, alla quale si aggiunge un progetto realizzato in esclusiva per l’occasione. È questo, infatti, il format di Gallerie d’Italia, che attraverso la visione dei grandi fotografi intende porre l’attenzione sui temi del mondo contemporaneo. JR Artist si inserisce alla perfezione in questo modo di interpretare la fotografia.
Ruth Orkin è stata una delle più interessanti fotoreporter del Novecento. Questa mostra curata da Anne Morin presenta oltre duecento opere, per lo più originali, che raccontano un percorso attraverso società, produzioni cinematografiche e moda tra Europa e Stati Uniti. Sono di Ruth Orkin alcuni tra i ritratti più iconici di Robert Capa, Marlon Brando, Woody Allen e di altri celebrità del secolo scorso. All’interno della mostra si potrà vedere anche “American girl in Italy”, uno degli scatti più conosciuti della storia della fotografia.
Oltre duecento fotografie realizzate dall’artista e fotografo francese a partire dagli anni Venti del Novecento, raccolte in questa mostra a cura di Walter Guadagnini. Sperimentatore, sempre protagonista delle avanguardie europee tra le due guerre, in particolare dadaismo e surrealismo, Man Ray ha reinventato il linguaggio fotografico svincolandolo dall’approccio tecnico alternativo alla pittura. Volti, corpi, oggetti, materiali, uso della luce e della doppia esposizione: sono questi gli oggetti delle sperimentazioni di Man Ray, un approccio che va oltre la fotografia come documentazione del reale.
Tra le fotografe italiane - milanesi - che hanno segnato gli anni Settanta e Ottanta, il suo lavoro non è legato solamente alla moda. Tra bianco e nero e colore, le sperimentazioni di Maria Vittoria Backaus sono state un veicolo per la pubblicità e per il design. Questa mostra curata da Luciano Bobba e Angelo Ferrillo offrirà una rilettura inedita del ricchissimo - e, per chi lo ha potuto vedere, sorprendente - archivio della fotografa.
Un anno dopo il successo della mostra del 2022, l’opera di Frank Horvat torna al Jeu de Paume di Parigi con un focus sui suoi viaggi in Oriente degli anni ’60. Conosciuto per la sua fotografia di moda, Frank Horvat è stato un grande sperimentatore (tra i primi a sostenere l’uso di Photoshop per lavorare le immagini, da qui un attrito con Cartier-Bresson). Dopo la sua morte nel 2018, l’archivio è curato dalla figlia Fiammetta Horvat, che ha riorganizzato e portato alla luce alcuni tra i lavori meno conosciuti dell’immenso percorso fotografico del padre.
Fotografo, grafico formatosi al Bauhaus, pittore vicino a Fernand Léger, Moï Ver è stato uno dei più complessi autori del secolo scorso. Questa retrospettiva ospitata dal Centre Pompidou (parzialmente chiuso per lavori di restauro fino al 2027) riunisce più di 300 opere e documenti per lo più inediti dell’artista lituano nato all’inizio del secolo scorso. La sua opera è un esempio del modernismo fotografico degli anni Trenta: l’unione tra la rigorosa grammatica delle forme e l’approccio tecnico sperimentale tipico della fotografia tra le due guerre.
Sette sono i fotografi che il Dipartimento di fotografia del MoMA ha selezionato per l’edizione 2023 dedicata alla New Photography. Il focus di quest’anno è la città di Lagos, con i suoi spazi, le dinamiche sociali e la memoria storica della complessa metropoli nigeriana. Si tratta della prima mostra collettiva ospitata dal MoMA a coinvolgere fotografi viventi dell’Africa occidentale. Dal 1985, il programma “New Photography” ha fatto conoscere al pubblico le opere di oltre 150 artisti provenienti da tutto il mondo.