Grande fermento per elezioni del Presidente della Repubblica Italiana. Una nazione già in crisi per via di un governo tecnico e non eletto guidato da una figura di alto rilievo come Mario Draghi. Lunghe elezioni, difficili gli accordi, senza contare che la pandemia rende complicato il voto di molti dei grandi elettori.
Il Presidente della Repubblica Italiana risiede in uno dei palazzi più imponenti e storici di Roma che sorge sull’omonimo colle: il Palazzo del Quirinale. Reggia, Palazzo Apostolico e Papale nonché residenza del Re d’Italia, questo palazzo, simbolo dello Stato Italiano, ospita dal 1946 il Presidente della Repubblica.
Composto da un corpo centrale che si sviluppa attorno un maestoso cortile, il Palazzo del Quirinale ospita al suo interno meraviglie artistiche che si sviluppano all’interno di numerose sale come la Cappella Paolina, la sala dello Zodiaco, il salone delle feste oppure lo scalone d’onore costruito dall’architetto Flaminio Ponzio, su commissione di papa Paolo V, dove a dominare la scena è un affresco di Melozzo da Forlì, che rappresenta un Cristo in gloria, un Cristo benedicente, che originariamente faceva parte della decorazione della chiesa dei Santi Apostoli.
L’idea era geniale, unica nel suo genere, ovvero quella d’inserire l’affresco proprio sopra al primo pianerottolo in maniera tale che l’ospite avesse un saluto al suo ingresso e un congedo beneaugurante al momento dell’uscita. Un’idea che consacrava la figura papale sia a capo del potere spirituale sia di quello temporale.
La prospettiva del Cristo è straordinaria. Schiacciato eppur maestoso, viene rappresentato con alle spalle una fitta coltre di putti che lo sostengono e lo glorificano facendo così sentire lo spettatore completamente rapito dai loro sguardi attenti.
Sullo stesso pianerottolo sono presenti affreschi ottocenteschi di Annibale Brugnoli e Davide Natali raffigurante scene con putti e uccelli e altri putti danzanti e musicanti che fanno parte dello stesso ciclo pittorico che comprende anche le decorazioni dell’anticamera del Salone delle Feste. Sempre papa Paolo V commissionò a uno straordinario artista gli affreschi per la cappella, riservata ad uso privato, dell’Annunciata nel Palazzo del Quirinale: Guido Reni.
La realizzazione degli affreschi avvenne tra il 1609 e il 1611 dove Reni si valse anche di grandi collaboratori come Giovanni Lanfranco, Tommaso Campani, Antonio Carracci e Francesco Albani. Un ciclo di affreschi dedicate alla vita della Vergine, dall’annuncio angelico al padre Gioacchino fino alla gloria della Vergine che in Cielo incontra Dio.
La pala d’altare raffigura l’Annunciazione. Sant’Anna tiene in grembo la Madonna appena venuta al mondo, circondata da donne indaffarate a versare l’acqua, a portar via i panni con una cesta sulla testa e a offrire doni alla piccola. La pittura è estremamente raffinata, color tenui lasciano spazio alla dolcezza del momento in un luogo intimo, privato, assolutamente riservato come la cappella stessa, uno spazio riservato e dedicato al pontefice dove ai lati dell’altare è stata recentemente ricollocata una porta seicentesca decorata con gli emblemi originali di papa Urbano VIII, Maffeo Barberini.
Il Palazzo del Quirinale è un luogo ricco di segreti e meraviglie, di storie, avventure, accordi e disaccordi d’incontri segreti. Un Palazzo più noto per il potere che per le sue bellezze artistiche e che custodisce, oggi, la democrazia di una nazione non troppo in salute.
Immagine in apertura: Cortile interno e Torre dei Venti, Palazzo del Quirinale, Roma. Foto Wolfgang Moroder