Lina Ghotmeh firma il ristorante del Palais de Tokyo

Un’architettura in tre atti per esaltare la monumentalità del luogo. Il nuovo ristorante di Lina Ghotmeh al Palais de Tokyo celebra il non finito, la terra battuta e la plastica riciclata.

Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Paris, 2017

Luogo di pellegrinaggio per l’arte e l’architettura contemporanea, il Palais de Tokyo a Parigi – costruito in occasione della Mostra Internazionale di Arte e Tecnologia del 1937 – si rinnova con l’intervento di Lina Ghotmeh Architecture. L’architetta libanese ha disegnato il nuovo ristorante con terrazza celebrando la bellezza del grezzo e la monumentalità dello spazio.

Il progetto è suddiviso in tre atti e altrettante intensità cromatiche distinte: l’informale, l’intimo e il collettivo. “L’aspetto incompiuto e grezzo di questo museo mi affascina da sempre”, spiega Ghotmeh. “Ho la sensazione di essere a casa, in uno stato parallelo a quello della mia città di nascita, Beirut. Ci si sente bene in questi spazi grezzi – aprono la nostra creatività e ci fanno sognare”.

Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Palais de Tokyo, Parigi, 2017
Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Act 1 – The Palais' Agora

Atto 1 –  L’agora del Palais. L’architetta chiama il bar-ristorante d’ingresso Ready-made, “perché qui pranzare significa performare”. Tra una installazione temporanea e l’altra, gli ospiti possono sostare in uno spazio caratterizzato da modularità, marmi e plastica riciclata. I mobili richiamano una palette cromatica anni ’40 con sedie color crema, grigio-azzurro, bordeaux, divani grigi e panche verde oliva.

Img.1 Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Palais de Tokyo, Parigi, 2017
Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Act 2 – Les Grands Verres

Atto 2 – Le Grands Verres, o “ritorno alla terra”. Tradotto, un bancone lungo 18 metri interamente realizzato in terra pressata. Offre tonalità neutre, sedie di legno chiaro, e intimi separé imbottiti in colore marrone scuro.

Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Palais de Tokyo, Parigi, 2017
Lina Ghotmeh, Les Grands Verres, Atto 3 Glass House

Atto 3 – Glass House. Si tratta della zona più privata del ristorante con un grande tavolo ricurvo in legno verniciato che può ospitare fino a 20 persone, e detta il carattere dello spazio. La stanza dialoga con il resto del piano attraverso superfici vetrate satinate. D’obbligo una visita alla terrazza, che può ospitare fino a 200 posti e si affaccia sulle rive della Senna.

Progetto:
Les Grands Verres
Area:
553 mq
Restauro:
Quixotic
Grafica e segnaletica:
Les Graphiquants
Struttura del tavolo, serra, pergolato:
Bollinger & Grohmann
Illuminazione:
Atelier Hervé Audibert
Terra pressata:
Lehm Ton Erde Baukunst Gmbh
Sedie di plastica riciclata:
Maximum

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