La vacuità poetica dello spettrale coltello del filosofo tedesco ha ispirato molti creatori, inclusi i surrealisti. Lo spazio libero progettato da Gillot+Givry è incapsulato in una struttura di legno e si offre direttamente agli artisti. Célia Gondol è stato il primo ospite a entrare. Installato dagli architetti al centro della campagna di Gers, nel sud della Francia, per le caratteristiche proprie della location (il corso del sole, il gioco di luce, ecc.), l'artista visivo lo ha trasformato in una "macchina" visuale. Come trasformata in una bobina gigante, la struttura rilascia un nastro leggermente colorato, una sottile pellicola colorata che avvolge il terreno circostante arato di recente. Le aperture verticali della capsula, lontane vestigia del progetto iniziale, inquadrano il paesaggio in kakemono colorati in movimento, filtrati dalle pellicole dell'artista. Qui gli approcci visivi e architettoni sono coordinati e lavorano all'unisono: CO.LABOR.
Delusi dalle attuali politiche culturali che contribuiscono a saturare gli spazi espositivi, Gillot+Givry hanno inventato un nuovo spazio: una mini-galleria di campagna, una stazione che può essere regolata e moltiplicata all'infinito, un veicolo d'arte che può essere teletrasportato in città, deserti, cime di monti e lidi sabbiosi. Questi giovani esperti sono particolarmente critici riguardo alle sterili giustapposizioni di arte e architettura, e tentano così di lanciare un dialogo trasversale e stimolare autentiche collaborazioni.
Come gli architetti contemporanei invitano artisti a contribuire ai loro progetti? Quale può essere il ruolo dell'architetto nell'ambito di un workshop di artista? Quali strumenti potrebbero essere utilizzati insieme? Quali caratteristiche specifiche devono essere accolte e conservate in queste joint venture? Ci sono così tante domande, semplici ma essenziali, derivanti da questa costruzione sperimentale.
Al di là del suo aspetto soprannaturale, l'oggetto sembra agire come un ponte efficace tra le arti, un collegamento tra aree di competenza apparentemente compatibili, un'interfaccia fertile tra diversi specialisti contemporanei. Le sue reincarnazioni future saranno senza dubbio prova di tutto ciò. Tony Côme
Architetti: Gillot+Givry
Team: Vincent GILLOT, Eleonore GIVRY, architects / Celia GONDOL, artist
Tipologia: Pavilion (installazione)
Funzione: spazio espositivo
Completamento: 2012
Cliente: privato
Area: 4 sqm
Budget: € 1.000